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Concordato bis senza forfettari e Bonus Natale: platea estesa a famiglie monogenitoriali

17 Ottobre - Diritto tributario e fiscalità

Bonus natalizio e concordato preventivo biennale

 

Un finale di anno segnato da importanti novità fiscali. Il Consiglio dei ministri, con il decreto approvato ieri, ha riaperto il concordato preventivo biennale e ha annunciato un ampliamento del “Bonus Natale” di 100 euro. L’intervento, già previsto dal decreto Omnibus, era inizialmente destinato ai lavoratori dipendenti con redditi fino a 28.000 euro, purché non separati o divorziati e con almeno un figlio. Ora la platea sarà estesa alle “famiglie monogenitoriali”, rimaste escluse nella formulazione precedente.

Secondo il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Luca Ciriani, «sono state trovate le risorse per raddoppiare la platea del Bonus Natale, includendo chi era stato escluso inizialmente».

Concordato biennale: una riapertura selettiva

Il cuore del decreto rimane la riapertura del concordato biennale con il Fisco, un’opportunità riservata alle “partite Iva soggette agli Indici sintetici di affidabilità (Isa)” che hanno presentato la dichiarazione dei redditi entro il 31 ottobre. Restano esclusi autonomi, professionisti e ditte individuali che applicano la flat tax (forfettari).

Palazzo Chigi ha precisato che l’adesione sarà possibile solo se la dichiarazione integrativa non indicherà un imponibile inferiore, un debito d’imposta ridotto o un credito maggiore rispetto a quanto dichiarato entro ottobre. Chi aderirà potrà comunque beneficiare del ravvedimento speciale per i redditi 2018-2022.

Platea e risorse stimate

La riapertura potrebbe coinvolgere tra 2 e 2,3 milioni di partite Iva, puntando su chi era indeciso durante il primo termine. Finora, circa 403.000 soggetti hanno già aderito, generando entrate stimate in “1,3 miliardi di euro”, una cifra che potrebbe aumentare con le nuove adesioni. Tuttavia, le risorse andranno confermate dai versamenti effettivi e ridotte dalle eventuali decadenze.

L’obiettivo prioritario del Governo è utilizzare i fondi per ridurre le aliquote Irpef, in particolare il secondo scaglione, abbassando l’aliquota dal 35% al 33%. Tuttavia, data la natura una tantum delle entrate da concordato, qualsiasi riduzione fiscale sarà temporanea e soggetta a riconferma.

Bonus Natale: nuove risorse per le famiglie

Parallelamente, l’ampliamento del “Bonus Natale” non potrà attingere dai primi incassi del concordato, che arriveranno con gli acconti del 2 dicembre o successivamente (entro il 12 dicembre, con eventuali sanzioni ravvedibili). Il Governo sta cercando coperture alternative per estendere il beneficio alle famiglie monogenitoriali, raddoppiando la platea dei beneficiari, attualmente fissata a un milione di persone.

Reazioni politiche 

La riapertura del concordato ha suscitato divisioni politiche:

  • maggiore entusiasmo nella maggioranza: Il viceministro all’Economia Maurizio Leo ha parlato di «un’importante prova di ascolto» verso le categorie professionali. Anche Antonio Tajani, vicepremier, ha ribadito l’intenzione di destinare le risorse per sostenere il ceto medio e ridurre le tasse.
  • critiche dall’opposizione: Francesco Boccia (Pd) ha sottolineato come lo Stato perda credibilità con tali iniziative, mentre Mario Turco (M5S) ha definito la riapertura discriminatoria e inefficace per gli obiettivi di gettito.